Ballo di gala con il blues
Sabato si è svolto l’atteso concerto astigiano di Carmen Consoli in veste blues.
Attendevo questa serata per motivi che andavano anche oltre l’unicità dell’evento in sè: dopo ben sette anni esatti (il mio primo concerto di Carmen è stato proprio il 18 luglio 1997 ad Alba) di viaggi per l’Italia e l’estero per seguire i tour della cantantessa (in parte documentati nella mia galleria fotografica) ho finalmente potuto ascoltarla nella mia città. Nel (mediocre) tour del 2000 era prevista una data a Moncalvo. In quell’occasione, trattandosi di un festival blues, Carmen aveva promesso un concerto “speciale” nel quale avrebbe rispolverato il repertorio col quale aveva esordito nel locali catanesi. Quel concerto fu annullato per cattivo tempo e recuperato solo tre anni dopo. La promessa del 2000 è stata mantenuta quest’anno con un evento unico, realizzato anche grazie alla direzione artistica di Asti Musica.
Poche gocce di pioggia mezz’ora prima dell’inizio hanno fatto temere il peggio e messo in allerta la Yakuza, l’SD-6, la flotta klingon e i Vogon per una spedizione punitiva in quel di Matera, ma nonostante le gufate ha smesso ed il concerto è potuto iniziare, incredibilmente, puntualissimo.
Nel breve (poco più di un’ora e mezza) ma intenso spettacolo Carmen ha ripercorso la storia del genere, dagli anni venti di Bessie Smith agli anni sessanta e settanta di Jimi Hendrix, Janis Joplin (fantastica l’interpretazione di Ball and Chain) e Jefferson Airplaine, oltre agli standard che la cantantessa ci ha abituato ad ascoltare nei suoi concerti (Proud Mary, Mr. Big). Mario Monterosso ha sostituito degnamente il chitarrista “storico” Massimo Roccaforte, mentre non si è affatto sentita la mancanza di Maurizio Nicotra al mixer.
La serata è stata anche l’occasione per vedere nuovamente funzionare una certa macchina infernale e rivedere alcune persone che mi mancavano. Grazie, ragazzi.