[Questo articolo](http://yro.slashdot.org/yro/04/10/09/1929259.shtml?tid=153&tid=17 “Slashdot Censoring The Net With A Hotmail Account”) su slashdot – segnalato anche su cyber-rights – descrive un test, realizzato dal gruppo olandese Bits of Freedom, che analizza il comportamento di dieci diversi provider nel trattare le richieste relative a presunte violazioni di diritti d’autore da parte dei siti hostati.

La situazione del test era questa:

  • contratto di hosting con dieci provider differenti
  • pubblicazione di materiale di pubblico dominio nello spazio a disposizione (brani di un autore olandese morto da più di cento anni)
  • invio di una e-mail da parte di una ditta inesistente, tramite un account hotmail, in cui si reclamano i diritti su quel materiale

Sette dei dieci provider hanno rimosso il materiale e sospeso l’account, uno dopo sole tre ore. Uno di questi, iFast, ha inviato alla casella hotmail tutti i dati personali del titolare di quel sito, anche se questi non erano stati richiesti.

Gli unici tre provider che non hanno rimosso il materiale sono stati XS4ALL, UPC and Freeler.

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