Big Brother Award Italia 2005

I premiati della prima edizione del premio Big Brother Award Italia, consegnati nel corso del Convegno e-privacy a Firenze:

  • Premio Lamento del Popolo assegnato a chi ha ricevuto il maggior numero di nomine: Telecom Italia seguita di misura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e più distanziati Microsoft e Giuliano Urbani.
  • Premi attribuiti dalla giuria:
    • Premio Bocca a stivale per il peggior episodio di violazione della privacy assegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’episodio degli SMS “ricordati di andare a votare” [1]: la giuria ha scelto di “premiare” questo episodio rispetto ad altri più gravi a causa del grande numero di persone raggiunte dal messaggio.
    • Premio Minaccia a una vita per la persona che ha più danneggiato la privacy nella sua vita o carriera assegnato all’Avv. Giuseppe Fortunato, uno dei pochi italiani ad essere stato condannato penalmente con sentenza passata in giudicato per gravi violazioni della privacy (acquisizione illecita ed utilizzo a fini personali di tabulati telefonici) e recentemente nominato, udite udite, membro dell’autorità garante della privacy (!!!).
    • Premio alla Peggior azienda privata assegnato alla Laziomatica per la causa giudiziaria legata all’episodio delle firme false alle elezioni regionali del Lazio.
    • Premio per il Peggior ente pubblico assegnato ex-aequo al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e al Ministero dell’Interno. Il primo per aver somministrato presso numerose scuole elementari e medie una serie di test statistici sull’efficacia e l’efficienza dell’insegnamento che comportavano l’identificazione univoca degli studenti anche tramite informazioni sensibili (disabilità) del tutto irrilevanti ai fini statistici. Il Ministero dell’Interno è stato invece “premiato” per il modo col quale viene condotta la sperimentazione della carta d’identità elettronica. La legge istitutiva della CIE prevede che la rilevazione dell’impronta digitale sia facoltativa e che sulla carta non venga memorizzata l’impronta vera e propria ma soltanto il suo template. La sperimentazione prevede invece l’obbligo della rilevazione e la schedatura dell’impronta completa (non del solo template) in un database centralizzato presso il ministero.
    • Premio per la Tecnologia più invasiva assegnato a Microsoft per la “feature” delle applicazioni Office di includere nei documenti prodotti informazioni sull’utente e più in generale per la scarsissima attenzione posta dall’azienda alla riservatezza dei dati degli utenti.
    • Premio Winston Smith “eroe della privacy per una vita dedicata alla difesa della privacy assegnato, come facilmente prevedibile, a Stefano Rodotà.

[1] Sono davvero curioso di vedere se in occasione dei referendum il governo sarà altrettanto solerte nel ricordare ai cittadini l’importanza del voto.

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